Consulenza Disinfestazione

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È possibile vivere subito l’abitazione a seguito del servizio antitarlo poiché completamente atossico. Il servizio antitarlo viene infatti eseguito esclusivamente innalzando le temperature dell’ambiente utilizzando generatori di aria calda.

No, non esiste alcun pericolo per gli interni fatto salvo casi particolari in cui possono essere presenti materiali che non possono sopportare le alte temperature. Il nostro settore tecnico effettua un’accurata analisi prima dell’esecuzione del servizio.

La presenza dei tarli spesso si rileva quando il danno è già compiuto. La comparsa dei fori di sfarfallamento o l’eventuale presenza di rosume nelle vicinanze di un mobile o oggetto ligneo infestato sono indice inequivocabile di una infestazione in atto che si sta diffondendo nell’ambiente.

Le termiti attaccano il legno lasciando quasi intatta la parte superficiale erodendo la parte interna e sbriciolandola e lasciano dei camminamenti terrosi come segno di passaggio; i tarli invece provocano dei piccoli fori di sfarfallamento nel legno in corrispondenza dei quali si formano dei mucchietti di segatura, di diverse forme a seconda della specie.

È fortemente consigliato intervenire non appena si evidenzia la presenza di tarli per evitare che l’infestazione si estenda. I tarli adulti infatti volano e ricercano interstizi nel legno nei quali deporre le uova e intervenire non appena si evidenzia la presenza di tarli limita l’area di intervento e quindi un risparmio sul costo dell’intervento.

No, i tarli non sono pericolosi per l’uomo ma la loro presenza comporta generalmente la presenza dei loro parassiti, Acari e Scleroderma Domesticum, che possono provocare importanti eruzioni cutanee e reazioni allergiche.

No, questi trattamenti, oltre ad essere caratterizzati da un alto impatto ambientale, si rivelano non risolutivi in quanto gli insetti presenti in profondità nel legno non vengono colpiti rendendo così vana l'efficacia dell'intervento.

Sui mobili attaccati dai tarli del legno ci sono due tipi di fori. Quelli evidenti sono quelli che l’insetto adulto forma al momento dello sfarfallamento, vale a dire quando l’insetto è maturo ed esce dal manufatto ligneo in cerca del suo consimile di segno opposto per l’accoppiamento. Trattare questi fori è inutile perché ormai la galleria sottostante è stata abbandonata. Il secondo tipo di foro è quello scavato dalla larvetta appena sgusciata dall’uovo deposto sulla superficie del manufatto ligneo. Questo però è così piccolo da essere praticamente invisibile a occhio nudo.

I segni più evidenti di un’infestazione di termiti sono il deterioramento della struttura lignea infestata che si presenta con un’increspatura della parte esterna dello stesso e con camminamenti terrosi intorno alla struttura lignea infestata.

Le specie presenti in Sardegna sono: Cryptotermes Brevis, Kalotermes Flavicollis, Reticulitermes Lucifugus

Sì, i danni provocati dalle termiti possono compromettere la staticità delle strutture lignee.

Assolutamente no, si tratta di un servizio a bassissimo impatto ambientale. Il principio attivo è confinato all’interno di una postazione inaccessibile dall’esterno se non agli addetti ai lavori dotati di appositi strumenti per la loro ispezione.

No, è assolutamente sconsigliato. È importantissimo non “disturbare” la colonia stanziale di termiti in modo da consentire la loro intercettazione immediata al momento del posizionamento delle postazioni antitermitiche e quindi una migliore riuscita del Servizio Antitermiti stesso.

No, è assolutamente sconsigliato. È importantissimo non “disturbare” la colonia stanziale di termiti in modo da consentire la loro intercettazione immediata al momento del posizionamento delle postazioni antitermitiche e quindi una migliore riuscita del Servizio Antitermiti stesso.

Molteplici sono le variabili che determinano la “durata” dell’effetto di una disinfestazione, tra le quali le aree di intervento, l’infestante bersaglio, il prodotto utilizzato, i fattori esterni non preventivabili.

No, i prodotti utilizzati sono a bassissimo impatto ambientale. È inoltre possibile valutare i servizi della linea Naturalmente.

Dipende dal tipo di disinfestazione, tendenzialmente non è necessario allontanarsi da casa, ad ogni modo è importante seguire le indicazioni dei tecnici caso per caso a seconda della metodologia di lotta utilizzata.

Sì poiché vettori di gravi infezioni virali tra le quali Dengue, Zika, Chikungunya, Febbre Gialla.

No, per ogni tipo di infestante esistono metodologie di lotta differenti.

No, le zecche non volano poiché prive di ali.

No, gli acari non sono visibili a occhio nudo, è ad ogni modo possibile percepire la loro presenza a seguito di un’attenta analisi dei danni provocati all’uomo e delle condizioni ambientali

Generalmente la Zanzara Tigre ha dimensioni comprese tra i 4 e i 10 millimetri simili alla zanzara comune nostrana. Il suo corpo è nero con bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome, inoltre ha una striscia bianca le solca il dorso e il capo. A distinguere le due zanzare non è solo l’aspetto: Zanzara Tigre infatti è più veloce nel volo, più aggressiva e punge anche in pieno giorno soprattutto nelle ore fresche e all’ombra.

La Zanzara Tigre ama l’acqua, dove si sviluppano le sue larve, anche in piccole quantità. Le sue uova, deposte in luoghi asciutti, sono capaci di svernare perfino in un sottovaso! È poi sufficiente che, quando le temperature si alzano in primavera, siano ricoperte da una minima quantità d’acqua per schiudersi. Se il ristagno persiste per almeno 7 giorni, il ciclo si completerà e nasceranno nuovi adulti. Bisogna quindi evitare qualsiasi ristagno. Tutti gli ambienti dove sono presenti le larve vanno trattati da aprile a novembre, con prodotti larvicidi acquistabili in farmacia, seguendo accuratamente le indicazioni riportate in etichetta. Cosa fare: pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo e ristagno, trattarli regolarmente e quando possibile coprirli con una zanzariera, eliminare i sottovasi e ove non è possibile evitare il ristagno d’acqua al loro interno, controllare periodicamente le grondaie mantenendole pulite e non ostruite, evitare la formazione di qualsiasi raccolta di acqua stagnante, tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre, svuotare settimanalmente nel suolo e tenere puliti gli abbeveratoi e le ciotole per l’acqua degli animali domestici, coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese, informare i vicini e i conoscenti sui corretti comportamenti, mettere, quando possibile, zanzariere sui pozzetti. Cosa NON fare: accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d’acqua stagnante, lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto, utilizzare i sottovasi, lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni, lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna, svuotare nei tombini gli abbeveratoi, i sottovasi e qualsiasi altro contenitore d’acqua.

Possono vivere e crescere in ambienti differenti come sulle piante, sui fiori, sugli animali, sull’uomo, sull’acqua (anche in quella salata) ma soprattutto nella polvere di casa (e quindi sulla moquette, sui libri…), nei materassi, nei cuscini ecc.

La lotta agli acari non è standardizzabile ed è problematica. Si può intervenire sia agendo sui fattori limitanti lo sviluppo, che utilizzando i mezzi chimici. Nel primo caso diminuendo l’umidità, la temperatura ambientale, tendaggi, peluche, ed altro che possa trattenere la polvere e gli acari. Nel secondo caso con trattamenti ambientali di vario genere dopo attenta valutazione del perito.

Come per ogni trattamento contro qualsiasi infestante la collaborazione del cliente è essenziale. Per la lotta agli acari della polvere, del tarlo ecc. eseguiamo TRATTAMENTI ULV (Ultra Basso Volume) con l'utilizzo di nebulizzatori che generano "nebbie fredde" (gocce inferiori a 10 micron) in grado di far arrivare i formulati in interstizi inarrivabili con le classiche nebulizzazioni e con l'immissione nell'ambiente di bassissime dosi d'insetticidi o FUMIGAZIONI con l'impiego di termonebbiogeni, generatori di "nebbie calde". Per facilitare l'operato dei tecnici e avere un ottimo risultato è essenziale: tenere chiuse/sigillare tutte le aperture verso l'esterno (finestre, porte, cappe, caminetti ecc.), comunicare al tecnico il posizionamento dei pannelli elettrici, in caso sia necessario il distacco della corrente elettrica, in cucina,(da non fare per acari delle derrate) sigillare alimenti e bevande in contenitori o sacchi di nylon in modo che questi non vengano a contatto con gli insetticidi, gli armadi, i cassetti e i ripiani delle camere devono essere liberati da biancheria, abiti, coperte, lenzuola ecc.

L'acaro non affoga ma riesce a circondarsi di un involucro aereo che gli permette di respirare anche nell'acqua. Per quanto riguarda il lavaggio di lenzuola e coperte, bisogna ricordarsi che con il lavaggio a temperature oltre 60°C tutti gli acari muoiono, mentre nell’acqua tiepida gli acari si moltiplicano. Se non si vuole giungere a quelle temperature si possono utilizzare 5 ml di olio di eucaliptolo (si compra in erboristeria) aggiunto all'usuale detergente. Si fa poi il normale ammollo con acqua a 30° per 30-60 minuti. Gli indumenti invece vanno lavati a 55-60°C; se non possono essere lavati, mettere gli abiti nel congelatore come i pupazzi di peluche per almeno 24 ore. Nel lavaggio manuale utilizzare 20 ml di olio di eucalipto in 10 litri di acqua. Per fare l'ammollo dei vestiti si possono usare 3 ml di benzile benzoato in 10 litri di acqua.

L'impiego dei pulitori a vapore è controproducente: emettendo calore e umidità anziché eliminare gli acari, ne stimolano la proliferazione.

La Vitamina K.

Sì, è possibile effettuare autonomamente la derattizzazione, è importante sottolineare che i prodotti che possono essere utilizzati dal pubblico generico sono differenti da quelli utilizzati dai tecnici formati che, grazie alla formazione, all’esperienza e agli strumenti a disposizione, sanno altresì analizzare e stabilire metodologie di lotta e azioni correttive necessarie al contenimento delle infestazioni.

No, i prodotti a libera vendita sono indirizzati a un pubblico generico e hanno una formulazione e una concentrazione del principio differente da quelli destinati ai professionisti per i quali è prevista una formazione specifica.

Sì è possibile! Le esche rodenticida con effetto anticoagulante hanno quale caratteristica un intervallo di tempo, che varia generalmente tra le 48 e le 72 ore, tra il consumo dell’esca e la morte del roditore.

Non è possibile stabilirlo con precisione, generalmente la morte sopraggiunge dopo 48/72 ore.

Il geco e il topo hanno una dieta alimentare differente, il geco si nutre di insetti mentre il topo è onnivoro. Sia al tatto che alla vista è quindi possibile distinguere i loro escrementi poiché di consistenza diversa.

Il servizio di derattizzazione, specifico per topi e ratti, è finalizzato alla gestione delle infestazioni e prevede un approccio continuo di lotta finalizzata all’eliminazione della colonia, prevenzione della reinfestazione dell’area e monitoraggio della stessa.

La derattizzazione ottiene l’effetto di rendere non colonizzabile e adatto alla riproduzione l’area o l’ambiente trattato. Non potrà mai impedire invece il “passaggio” anche solo temporaneo dei roditori dentro gli ambienti, anche se correttamente e periodicamente derattizzati. La prima parte importante della prevenzione delle infestazioni è rappresentata dalle condizioni della struttura stessa da derattizzare. La nostra azienda vi darà tutti i consigli necessari allo scopo di rendere il vostro locale difficilmente penetrabile dai roditori, e rendendo ancora più efficace il programma di derattizzazione.

Il motivo per il quale non vedete più topi è dovuto proprio al fatto che viene svolto un controllo periodico. Interrompendo il servizio finora svolto, in breve tempo i roditori provenienti dall’ambiente esterno ricolonizzerebbero le aree lasciate libere dalla precedente colonia, vanificando tutti gli sforzi sostenuti per risolvere il problema. La manutenzione, in qualsiasi settore, ha il significato di mantenere un obiettivo raggiunto prevenendone il deterioramento.

Nell'agosto del 2007 in Emilia Romagna sono stati notificati i primi casi di trasmissione del virus della Chikungunya da parte della Zanzara Tigre. I sintomi della malattia sono febbre acuta, cefalea, nausea, vomito e dolori articolari acuti. In alcuni casi, si possono avere anche eruzioni cutanee pruriginose. Nelle zone tropicali e in numerose zone dell’Asia la Zanzara Tigre è vettore di diverse malattie virali, in particolare quelle causate da arbovirus, tra cui la Dengue, la febbre gialla e alcune encefaliti. Nel bacino del Mediterraneo, oltre a quello della Chikungunya sono 6 gli arbovirus attivi che potrebbero essere trasmessi dalla Zanzara Tigre, tra questi il West Nile virus e il virus della meningoencefalite turco-israeliana, alcuni virus della famiglia dei Togaviridae e altri della famiglia dei Bunvaviridae. Nelle nostre zone, oltre ai recentissimi casi di Chikungunya in zone molto delimitate della Romagna, in realtà, la Zanzara Tigre è nota principalmente per il fastidio acuto provocato dalle sue punture che procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, spesso anche dolorosi. Nelle persone particolarmente sensibili, un elevato numero di punture può dare luogo a risposte allergiche che richiedono attenzione medica. Uno dei danni maggiori associati a questa zanzara, dunque, è il suo impatto sulle abitudini di vita della popolazione.

I cosiddetti "zanzaroni" (così chiamati per il loro aspetto che ricorda quello delle zanzare) appartengono alla famiglia dei Tipulidi e non sono quindi zanzare. Tali insetti non pungono assolutamente; a causare problemi sono le larve che, se presenti in maniera massiccia, possono essere dannose ai prati perché rodono il colletto delle piante erbacee.

La zecca del cane è in grado di trasmettere all’uomo diverse rickettsiosi, infezioni provocate da microrganismi molto simili ai batteri ma che, a differenza di questi, sono parassiti obbligati (si moltiplicano solo all’interno di altri organismi). Tra queste la più famosa è la febbre bottonosa detta anche "Spotted Fevers" che porta a febbre, eruzioni cutanee e macchie nere ("tache noir") su tutto il corpo. In genere è benigna ma se non diagnosticata per tempo può dar luogo a serie complicanze.

La zecca viene attirata all’interno delle case quando le temperature ambientali tendono ad abbassarsi in autunno. Questa situazione si verifica soprattutto quando all’esterno dell’abitazione si ritrovano a sostare i piccioni attirati dal cibo che viene loro talvolta inconsapevolmente distribuito (rimasugli di pane, avanzi di cibo). In questo contesto frequenti sono le segnalazioni di attacchi all’uomo.

Ogni qualvolta si presenti la necessità di ridurre la quantità di batteri, virus, funghi, muffe, protozoi e piccoli infestanti.

No, la Sanificazione è un complesso di procedimenti e operazioni di pulizia e/o disinfezione e comprende il mantenimento della buona qualità dell’aria anche con il ricambio d’aria in tutti gli ambienti, la Disinfezione è un trattamento per abbattere la carica microbica di ambienti, superfici e materiali.

Assolutamente sì poiché vettori di numerose malattie.

Non vi è un numero specifico, effettuiamo un’analisi accurata di ogni situazione e programmiamo gli interventi considerando diversi fattori tra cui il progressivo miglioramento delle condizioni dello stato di salute delle piante.

No, esistono specifici trattamenti fitosanitari per i diversi tipi di piante da tutelare e i diversi tipi di infestanti da combattere.

Può capitare se il trattamento viene effettuato nelle ore sbagliate o se vi è un uso scorretto dei fitosanitari.

Sì, è possibile effettuare interventi di Difesa del Verde utilizzando prodotti naturali.

No, ogni servizio svolto è specificato e mirato all’eliminazione dell’infestante bersaglio.

No, i prodotti fitosanitari possono essere venduti solo da chi in possesso di apposite autorizzazioni.

No, a meno che non in possesso di Patentino Verde, apposita abilitazione per l’acquisto e l’utilizzo dei fitofarmaci ad uso professionale.

Sì è possibile effettuare un Diserbo Selettivo, che a differenza del Diserbo Totale, mira all’eliminazione delle erbacce indesiderate senza danneggiare le colture desiderate.

L'HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di autocontrollo igienico che previene i pericoli di contaminazione alimentare. Esso si basa sul controllo sistematico dei punti della lavorazione degli alimenti dove c'è un pericolo di contaminazione sia di natura biologica che chimica ma anche fisica.

Il metodo H.A.C.C.P. permette l’identificazione e la sorveglianza dei punti chiave che possono determinare una diminuzione dello standard igienico-sanitario del prodotto finito.

Il Sistema HACCP è stato introdotto in Europa nel 1993 con la Direttiva CEE N. 43 poi recepita in Italia nel 1997 con decreto legislativo n. 155 che ha reso obbligatoria l'applicazione del protocollo H.A.C.C.P per tutti gli operatori del settore alimentare nell'ambito della sicurezza sul lavoro.

È bene ricordare che una delle cause maggiori di scadimento dello standard qualitativo negli alimenti è data dalla contaminazione dovuta ai parassiti. Il disinfestatore riveste un ruolo importante garantendo, con la sua attività, il mantenimento di un ottimale livello di igiene.

Autocontrollo e sistema HACCP non sono termini sinonimi. Il concetto di autocontrollo ha una valenza più ampia che discende dalla responsabilizzazione dell’Operatore del settore alimentare in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e corrisponde all’obbligo di tenuta sotto controllo delle proprie produzioni. L’autocontrollo è obbligatorio per tutti gli operatori che a qualunque livello siano coinvolti nella filiera della produzione alimentare. L’HACCP (Hazard analysis and critical control points) è invece un sistema che consente di applicare l’autocontrollo in maniera razionale e organizzata.

Si, Il sistema HACCP è infatti uno strumento teso ad aiutare gli Operatori del settore alimentare a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare

No, effettuiamo il trattamento Antitarlo Camera del Calore per mobili e manufatti lignei che vengono consegnati e ritirati nella nostra sede di Olbia.

Il trattamento Antitarlo Camera del Calore ha una durata di 24 h circa dal momento del raggiungimento della temperatura ideale.

Il trattamento Antitarlo Camera del Calore garantisce l’eliminazione del tarlo in qualsiasi stadio vitale esso si trovi compreso lo stadio di uovo. Possiamo affermare con certezza, grazie a diversi studi universitari condotti in merito, che non c’è possibilità alcuna di sopravvivenza dell’infestante.

Sì è possibile, infatti i tarli volano e se il mobile trattato si trova in prossimità di un’area o di un mobile con presenza di tarli può essere re infestato.

No, il sistema di Disinfestazione Automatica con Impianto Antizanzare è programmabile in base alle esigenze di chi vive l’area e può quindi provvedere all’erogazione dei prodotti insetticida e/o repellenti durante i momenti in cui l’area non è abitata.

L’Impianto Antizanzare per la Disinfestazione Automatica può essere utilizzato sia con prodotti insetticida chimici che naturali, altresì con repellenti o eventualmente con entrambi in maniera alternata.

L’Impianto Antizanzare effettua la Disinfestazione Automatica in base alla programmazione desiderata, è un sistema assolutamente adattabile alle esigenze e alle volontà del cliente.

No, la disinfestazione per le formiche e le zecche si svolge in maniera completamente diversa dalla disinfestazione per zanzare e non può quindi essere riprodotta in maniera automatica da un sistema altamente mirato contro le zanzare.

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Carla

Responsabile Commerciale

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Normative

Di seguito potete prendere visione delle principali ordinanze e direttive che regolano le nostre attività.

Chiarimenti ordinanze 18 dic 2008 e 18 marzo 2009 Chiarimenti ordinanze 18 dic 2008 e 18 marzo 2009
Direttiva europea 98/8/CE “immissione sul mercato di biocidi" Direttiva europea 98/8/CE “immissione sul mercato di biocidi"
H.a.c.c.p D.L. 155-97 H.a.c.c.p D.L. 155-97
H.a.c.c.p. D.L. 193-07 “abrogazione D.L. 155/97” H.a.c.c.p. D.L. 193-07 “abrogazione D.L. 155/97”
Informativa per il trattamento dei dati personali Informativa per il trattamento dei dati personali
Ordinanza 14 gennaio 2010 “Modifica norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi” Ordinanza 14 gennaio 2010 “Modifica norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi”
Ordinanza 18 dicembre 2008 “Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi” Ordinanza 18 dicembre 2008 “Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi”
Ordinanza 19 marzo 2009 “Modifica norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche" Ordinanza 19 marzo 2009 “Modifica norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche"
Reg. (CE) 853/04 “Norme in materia di igiene per alimenti di origine animale" Reg. (CE) 853/04 “Norme in materia di igiene per alimenti di origine animale"
Reg (CE) 854/04 “Norme sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano" Reg (CE) 854/04 “Norme sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano"
Regolamento n. 1451/2007/CE “Programma revisione principi attivi" Regolamento n. 1451/2007/CE “Programma revisione principi attivi"
Regolamento n. 852/2004/CE “Sull’igiene prodotti alimentari" Regolamento n. 852/2004/CE “Sull’igiene prodotti alimentari"

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